Ma come si genera la portanza e perché estradosso e intradosso sono sottoposti ad una
pressione differente? La causa della differenza di pressione tra le due superfici risiede nel noto teorema di Bernoulli.
Il teorema di Bernoulli: come si genera la portanza
Il teorema di Bernoulli è la legge più importante della fluidodinamica. Esso ci insegna che ad una minore velocità corrisponde una pressione più alta e, viceversa, ad una velocità più alta corrisponde una pressione più bassa.
Il profilo dell’ala, con la sua particolare forma a goccia, permette all’aria di scorrere con due velocità differenti sull’estradosso e sull’intradosso. Nello specifico, l’aria
scorre con velocità maggiore sulla parte superiore dell’ala e con velocità minore lungo la superficie inferiore. Per il teorema di Bernoulli, pertanto, si genera una differenza di pressione tra le due superfici: l’aria esercita sull’ala una forza di pressione dal basso verso l’alto maggiore rispetto alla forza esercitata dall’alto verso il basso. La differenza tra le due forze prende il nome di portanza: essa è diretta verso l’alto e cresce all’aumentare dell’angolo di incidenza.
Seguendo lo stesso principio, è possibile definire la deportanza: essa si genera quando la differenza di pressione tra le due superfici causa una forza diretta verso il basso. Si
tratta del fenomeno opposto alla portanza: nelle applicazioni meccaniche, la deportanza spinge il veicolo (ad esempio un’automobile) verso il suolo, aumentandone l’aderenza.
Facciamo un esperimento
In un primo momento potrebbe sembrare complesso comprendere il funzionamento di portanza e deportanza, ma almeno una volta nella nostra vita abbiamo generato queste due forze utilizzando soltanto le nostre mani. Quante volte, durante un viaggio in auto, abbiamo messo una mano fuori dal finestrino e ci siamo divertiti a sentire la sensazione del vento che scorre attraverso le nostre dita?
Quando la mano è parallela alla strada la spinta ricevuta sarà neutra, tuttavia alzando le
punte delle dita e variando l’angolo di incidenza si avverte una forza diretta verso l’alto (portanza) e abbassando le dita si sente una spinta verso il basso (deportanza).
Sapevate che…
Leonardo da Vinci, considerato il più grande genio della Storia, studiò per anni la meccanica del volo, sperando di trovare un modo che consentisse all’uomo di poter
volare. Unificando l’osservazione della natura ai calcoli ingegneristici, egli osservò a
lungo il comportamento dei volatili, comprendendo ben presto che il volo sarebbe stato riproducibile attraverso l’applicazione di leggi puramente meccaniche. Tra le idee dell’inventore, la più rivoluzionaria è indubbiamente quella dell’ornitottero: si tratta di una macchina volante progettata per funzionare imitando lo sbattimento delle ali di un uccello. Egli comprese che, grazie al movimento delle ali, gli uccelli sono in grado di sfruttare le proprietà di un fluido come l’aria, generando una forza che consente loro di volare. Le sue intuizioni, quindi, anticiparono quello che sarebbe stato formalizzato come principio fisico secoli più tardi. Leonardo non riuscì mai a far volare il suo ornitottero perché all’epoca non era stata sviluppata una tecnologia in grado di generare una propulsione sufficiente al volo dell’apparecchio. Il primo
ornitottero capace di volare venne costruito in Francia soltanto nel 1870.
a cura di Giada Cacciapaglia