Il riscaldamento globale e l’influenza sullo scorrere del tempo
Come si misura la durata di un giorno terrestre
Sfatiamo un mito: un giorno sulla Terra non dura semplicemente 24 ore.
Infatti, la durata di un giorno è definita a partire dalla durata del moto di rotazione della Terra attorno al suo asse, ovvero attorno ad una retta immaginaria che attraversa il nostro pianeta passando per i poli geografici.
Ma c’è molto di più! Per essere più chiari, esistono due metodi astronomici per calcolare la durata di un giorno terrestre, che giungono approssimativamente allo stesso risultato.
Il giorno solare e il giorno sidereo
La chiave si trova nel cambiare punto di vista, o meglio, nel cambiare sistema di riferimento.
Se consideriamo come punto di riferimento il Sole, possiamo scoprire la durata di un giorno solare, ovvero il tempo che intercorre tra due successivi passaggi del Sole nello stesso meridiano.
La durata del giorno solare però non è costante, ma varia in base alla velocità di rotazione della Terra. Infatti, quando la Terra è più vicina al Sole si muove più velocemente rispetto a quando è lontana. Per questo si utilizza il giorno solare medio, media aritmetica di tutti i giorni solari in un anno, che dura 24 ore.
Prendendo come punto di riferimento le stelle, la cui distanza rende trascurabile lo spostamento della Terra attorno al Sole e quindi considerandole come punti fissi, è invece possibile calcolare la durata del giorno sidereo, ovvero il periodo di rotazione in senso antiorario della Terra attorno al proprio asse. La durata di questo periodo è di 23 ore, 56 minuti e 4 secondi.
Il tempo atomico
Se la durata del giorno solare non è mai costante, anche quella del giorno sidereo è affetta da continui piccoli cambiamenti, ad esempio, dovuti all’interazione gravitazionale della Terra con gli altri pianeti o alla rotazione del nucleo terrestre.
Per misurare con certezza e precisione il tempo, dal 1972 è stata adottato il tempo atomico, che si basa sulla frequenza di risonanza di un atomo che genera un segnale periodico stabile ufficializzando lo scorrere del tempo.
Nonostante la precisione di questi orologi, ogni anno subiscono uno spostamento in avanti di qualche secondo intercalare (si definisce come il sessantunesimo secondo di un minuto) per allinearsi con gli imprecisi movimenti della rotazione terrestre.
E il riscaldamento globale?
Se fino a qualche anno fa la Terra sembrava star accelerando il proprio moto a causa dei cambiamenti all’interno del nucleo terrestre, ad oggi un nuovo studio di Nature, pone l’attenzione su come invece, per la prima volta, la Terra stia rallentando.
La causa è il riscaldamento globale.
Con lo scioglimento della calotta glaciale della Groenlandia e il conseguente innalzamento del livello del mare, la massa della Terra si ridistribuisce verso l’equatore rallentando così la velocità di rotazione terrestre.
Infatti, con il costante rallentamento della velocità di rotazione della Terra non sarà più necessario aggiungere secondi intercalari, ma invece sarà necessario sottrarne uno.
Secondo il geofisico Agnew Duncan, autore principale dello studio:
“Non è un cambiamento enorme nella rotazione della Terra che porterà a qualche catastrofe o qualcosa del genere, ma è qualcosa di notevole. È ancora un’altra indicazione che ci troviamo in un momento molto insolito.”
sottolineando ancora una volta l’importanza del riscaldamento globale, le cui conseguenze non possono far altro che ricadere sugli stessi artefici.
a cura di Alessia Milano