Raffiche di vento oltre i 200 chilometri orari e alte temperature con picchi che superano i 20 gradi: sono questi gli effetti del Foehn, il forte vento che sta colpendo il Piemonte, causando ingenti disagi nelle zone montane e pedemontane. Ma quali sono le origini di questo fenomeno? C’è un collegamento con lo spettacolo del tramonto iridescente osservato nel Nord Italia?
Effetto Foehn: che cos’è e come si forma
Il Foehn, o in italiano Favonio, è un fenomeno meteorologico ben noto agli studiosi e, nonostante possa apparire come un anomalo aumento di temperature, si può registrare più volte nel corso della stagione invernale. Si tratta di un classico vento catabatico (dal greco katabatikos cioè “che va verso il basso”), ossia un vento di caduta che deve la sua origine alla “caduta” di una massa d’aria e non alla differenza di pressione tra due regioni. Il suo effetto di riscaldamento, che raggiunge intensità molto forti nelle vallate alpine, può causare in poche ore un innalzamento di temperatura anche fino a 10-20 °C.
Questo vento caldo e secco ha origine quando un intenso flusso di aria fredda e umida incontra un rilievo montuoso e inizia a risalire lungo i suoi versanti. Durante tale ascesa, l’aria si espande e si raffredda, perdendo circa 0.6 °C ogni 100 metri di dislivello. Raffreddandosi, il vapore acqueo condensa formando le nubi che causano, a loro volta, la caduta di neve e intense precipitazioni. Quando l’aria raggiunge la sommità della montagna, dopo aver rilasciato gran parte della sua umidità, diventa più densa e inizia a scendere lungo il versante opposto. Durante la discesa, l’aria si comprime e questo fenomeno, conosciuto come compressione adiabatica, provoca l’aumento della temperatura della massa d’aria: la fisica, infatti, ci suggerisce che ad un aumento di pressione di un fluido corrisponde un aumento di temperatura. Quantitativamente, la temperatura in questo versante aumenta i 1°C ogni 100 metri di dislivello: il risultato è un vento caldo e secco che influenza significativamente il meteo, aumentando anche il rischio di incendi boschivi.
Il Foehn in Italia: il caso del Piemonte
Il Foehn è il protagonista delle forti raffiche di vento, ad oltre 200 chilometri orari, e dell’innalzamento delle temperature, con picchi che superano i 20 gradi, che si stanno registrando in Piemonte e, in particolare, nelle valli del Torinese in queste ore. In questo specifico caso, un’enorme flusso d’aria ad alta velocità, alimentato da una intensa circolazione ciclonica in azione tra la Scandinavia e il Baltico, si è diretto verso il Centro Europa incontrando il versante francese della catena alpina, lungo il quale si stanno registrando in queste ore delle fitte nevicate.
Cosa fare in caso di Foehn
Fondamentale risulta essere l’utilizzo di precauzioni in caso di Foehn: le temperature elevate possono infatti trarre in inganno. La situazione è in realtà potenzialmente pericolosa, con aria secca e forti venti. Questo può facilmente causare danni e disagi: in particolare, occorre prestare attenzione alla caduta di alberi e oggetti e all’eventuale formazione di incendi.
Nubi iridescenti: che cosa sono e perché si formano
Come in un magico spettacolo di luci, nel corso dello scorso pomeriggio delle coloratissime e maestose nubi iridescenti hanno illuminato alcune regioni del Nord Italia, in particolare i territori del Torinese. Dopo il vento e le temperature da record, i torinesi hanno avuto modo di assistere ad un fenomeno atmosferico relativamente raro in quanto possibile soltanto in determinate condizioni.
Esso consiste nella formazione di nubi ad alta quota costituite prevalentemente da minuscoli cristalli di ghiaccio, che si comportano come dei prismi ottici, scomponendo la luce bianca in tutte le lunghezze d’onda che compongono la luce attraverso un processo molto simile a quello che porta alla formazione dell’arcobaleno. Tipicamente, affinché si formino queste nuvole, le goccioline che compongono la nube devono risultare quasi equispaziate creando una struttura avente una disposizione periodica. Nella Pianura Padana, questo accade in Altocumuli lenticolari, ossia nuvole che hanno origine dal flusso ondulatorio del vento che scavalca le Alpi, favorito in questi giorni dall’effetto Foehn.
a cura di Giada Cacciapaglia