L’ESA ha rilasciato nuove immagini del telescopio spaziale Euclid
Euclid: ecco le caratteristiche del nuovo telescopio dell’ESA
Lanciato lo scorso luglio da Cape Canaveral a bordo di un vettore Falcon 9 di SpaceX, Euclid rappresenta uno dei telescopi spaziali più sensibili che siano mai stati costruiti e fa parte della nuova generazione di telescopi che intendono trovare una risposta ai grandi quesiti della cosmologia moderna. La sua caratteristica principale è quella di essere un telescopio spaziale a grande campo, capace di raccogliere la luce proveniente da un’area più grande della luna piena in un singolo puntamento. Nello specifico, il telescopio è stato progettato per studiare l’espansione dell’universo, la materia oscura e l’energia oscura, con l’obiettivo di realizzare la più estesa mappa tridimensionale dell’Universo mai realizzata.
Le nuove spettacolari immagini di Euclid, riportate di seguito, rappresentano cinque diversi oggetti cosmici e consentono di osservare l’Universo con una risoluzione almeno quattro volte migliore rispetto ai telescopi terrestri.
Abell 2390
In questa immagine Euclid mostra l’ammasso di galassie Abell 2390, rivelando oltre 50.000 galassie e visualizzando gli effetti della presenza di materia oscura grazie ad un fenomeno noto come lente gravitazionale. La luce proveniente da galassie lontane, infatti, viene deflessa dall’azione gravitazionale dell’ammasso, generando un effetto analogo a quello di una lente: l’immagine della sorgente luminosa viene modificata, causando distorsioni o producendo immagini multiple della stessa sorgente. Il fenomeno è visibile nei molteplici archi di luce presenti nel cielo, alcuni dei quali sono in realtà immagini diverse della stessa galassia, la cui luce è stata deflessa dalla presenza dell’ammasso.
L’ammasso di galassie Abell 2390 fotografato da Euclid – Crediti: ESA/Euclid/ Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi
Messier 78
La regione centrale e luminosa visibile in questa immagine mozzafiato è Messier 78, un vivaio di stelle in formazione avvolto da polvere interstellare, distante 1300 anni luce dalla nostra Terra. In un solo campo visivo, agendo come un “grandangolo spaziale”, il telescopio Euclid è stato in grado di catturare la luce proveniente da oltre 300.000 oggetti, mostrandoci con un incredibile livello di dettaglio un’enorme nuvola di polveri e gas dalla quale hanno origine nuove stelle e nuovi pianeti.
Messier 78 fotografato da Euclid – Crediti: ESA/Euclid/ Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi
NGC 6744
L’immagine mostra NGC 6744, una galassia a spirale sita nella costellazione del Pavone, a circa 30 milioni di anni luce dal pianeta Terra. Questa galassia presenta caratteristiche molto simili alla Via Lattea, differendo principalmente per le sue dimensioni. Si stima, infatti, che il suo diametro abbia un’estensione di circa 175.000 anni luce, quasi il doppio rispetto alla nostra galassia. L’ampio campo visivo del telescopio ha permesso di osservare l’intera galassia in un solo puntamento, rilevando squisiti dettagli anche alle scale spaziali più piccole.
I dati raccolti risulteranno estremamente utili per lo studio di galassie di questo tipo, dal momento che la struttura e la fisica delle galassie a spirale non sono ancora totalmente comprese. Infatti, nonostante i numerosi studi condotti in passato su questa galassia, grazie a questa immagine, Euclid ha portato alla scoperta di una galassia nana, mai osservata prima, in orbita attorno a NGC 6744.
NGC 6744 fotografato da Euclid – Crediti: ESA/Euclid/ Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi
Abell 2764
Questa immagine mostra l’ammasso di galassie Abell 2764, una regione di spazio molto densa situata a circa 1 miliardo di anni luce dal nostro pianeta. La visione completa di Abell 2764, che si trova all’interno di un vasto alone di materia oscura, permette di determinare le dimensioni dell’ammasso e di studiarne la periferia, osservando anche le galassie più lontane dal centro, vissute nelle epoche cosmiche più remote.
Abell 2764 fotografato da Euclid – Crediti: ESA/Euclid/ Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi
Gruppo di galassie del Dorado
L’ultima immagine del telescopio Euclid mostra il gruppo di galassie del Dorado, a 62 milioni di anni luce dalla Terra, catturate “in azione” mentre si fondono creando strutture a forma di code di marea e conchiglie, come risultato della loro interazione. Le osservazioni di Euclid sono fondamentali perché permetteranno agli studiosi di comprendere come le galassie si evolvono e si scontrano nel tempo, ma anche di testare le teorie sulla formazione galattica e sugli aloni di materia oscura.
Gruppo di galassie del Dorado fotografato da Euclid – Crediti: ESA/Euclid/ Consortium/NASA, image processing by J.-C. Cuillandre (CEA Paris-Saclay), G. Anselmi
a cura di Giada Cacciapaglia