Tuta spaziale: a che serve indossarla
Lo spazio, per quanto possa attirare i più romantici osservatori della volta celeste, è un luogo pieno di insidie: raggi cosmici, sbalzi di temperatura, pressione zero, sono solo alcuni dei mostri dello spazio pronti ad azzannare gli astronauti che non sono preparati. Ma, fortunatamente, chi visita lo spazio spesso è tutt’altro che sprovveduto: la principale funzione di una tuta spaziale, infatti, è quella di protezione dall’ambiente esterno, che presenta numerosissime insidie. Analizziamone insieme alcune nel dettaglio.
Raggi cosmici
I raggi cosmici sono, in parole povere, un insieme di particelle molto energetiche che provengono dallo spazio. Essi possono provenire da diverse sorgenti, tra cui, per citarne una, c’è il nostro caro Sole. Tra le particelle considerate fra i raggi cosmici, troviamo anche una buona quantità di radiazioni infrarosse ed ultraviolette che, data la mancanza dello schermo naturale fornito dall’atmosfera, risultano molto dannose per la pelle. Uno dei compiti della tuta è, quindi, schermare la nostra pelle da questo tipo di radiazioni
Sbalzi termici
Nello spazio le principali fonti di calore sono le stelle come il nostro sole che, emettendo radiazione solare, riscaldano tutto ciò che le loro onde incontrano sul loro cammino per irraggiamento. Banalmente, però, ciò che è “all’ombra” dai raggi solari non viene riscaldato e rimane freddo, con temperature bassissime che possono raggiungere valori vicino allo zero assoluto.
Quindi ci sono nello spazio zone molto calde e zone molto fredde, la maggior parte a temperature incompatibili con la vita umana: uno degli scopi della tuta spaziale è, appunto, quello di isolare gli astronauti termicamente dall’esterno e di cercare di mantenere la loro temperatura corporea stabile.
Bassissima pressione
La terra è ricoperta da un involucro di gas misti, che possiamo chiamare aria, che nella loro totalità formano ciò che noi chiamiamo atmosfera. I gas atmosferici vengono trattenuti attorno alla terra e non sfuggono lontano per via dell’intensa forza di gravità e campo magnetico che agiscono nei pressi del globo terrestre.
Nello spazio questa combinazione di forze è molto rara e, infatti, in buona parte delle zone dello spazio la forza di gravità è molto debole, così come i campi magnetici: conseguenza, non c’è aria, e se ce n’è ce n’è molto poca, ovvero è a bassissima pressione.
All’interno della tuta, quindi, viene garantita la giusta quantità di ossigeno agli astronauti, che altrimenti morirebbero in circa 2,5 minuti per asfissia, cioè mancanza di ossigeno.
L’aria immessa all’interno della tuta è, inoltre, mantenuta ad una certa pressione, utile ad evitare che i grossi scompensi fra pressione dello spazio e pressione interna al corpo causino danni all’astronauta.
Spazio desolato
Immaginate di essere degli astronauti e di dover uscire dalla stazione spaziale internazionale per sistemare un guasto esterno; vi aggrappate a dei supporti per arrivare fino al punto del guasto e a una certa vi sfugge la presa e iniziate a vagare nello spazio profondo. Chiaramente questa plausibile situazione viene scongiurata dalla presenza delle tute spaziali o, meglio, del cavo di sicurezza al quale gli astronauti attaccano la propria tuta prima di uscire dall’abitacolo.
Abbiamo analizzato la fisica che si nasconde dietro alcuni motivi per il quale la tuta degli astronauti è fondamentale nello spazio, ma una domanda ora sorge spontanea: voi la indossereste?
Lo sapevi che…
Le tute spaziali presentano anche uno strato che protegge gli astronauti dall’impatto con i micro-meteoriti.
a cura di Nicola Salvemini