Stiamo per assistere all'esplosione di una stella: come vederla

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Fino a settembre 2024 sarà possibile osservare ad occhio nudo l’esplosione di una stella. La protagonista di questo spettacolo sarà T Coronae Borealis, una nova ricorrente esplosa per l’ultima volta 80 anni fa

La “Stella fiammeggiante”

Situata a 3000 anni luce dalla Terra, all’interno della costellazione della Corona Boreale, la T Coronae Borealis non è una semplice stella, ma è un sistema stellare binario formato da due stelle: una nana bianca che orbita attorno ad una gigante rossa impiegando 277 giorni.

Evoluzione stellare

Una stella nasce dall’unione di gas e polveri, che iniziano a girare e a riscaldarsi, fino a che i nuclei degli atomi di idrogeno si scontrano formando nuclei di elio e rilasciando energia: la fusione nucleare.

L’energia prodotta dalla fusione nucleare all’interno del nucleo della stella è ciò che riscalda la stella e genera una pressione verso l’esterno che si oppone alla forza di gravità, che invece tende a schiacciare la stella facendo collassare la materia verso il centro.

Quando la stella esaurisce l’idrogeno nel nucleo da convertire, il nucleo comincia a collassare sotto l’azione della gravità aumentando di temperatura e pressione e trasformandosi in una gigante rossa.

Le giganti rosse sono stelle che hanno cominciato a fondere l’idrogeno, tramite fusione nucleare, in un guscio che circonda il nucleo, provocando l’espansione della stella, che raggiunge dimensioni da 100 a 1000 volte più grandi del Sole.

Terminato l’elio, cominciano ad espellere periodicamente parte della loro atmosfera, perdendo anche massa, fino a quando non rimane solo il nucleo della stella, che diventa così una nana bianca, con dimensioni simili a quelle della Terra.

Si tratta davvero di un’esplosione?

Tornando al sistema binario della T Coronae Borealis, le due stelle sono così vicine che quando la gigante rossa espelle l’idrogeno dalla sua atmosfera superficiale, questo si accumula sulla superficie della nana bianca, che si riscalda e aumenta la sua pressione fino ad innescare una reazione termonucleare in grado da eliminare il materiale accumulato.

Quindi non si tratta dell’esplosione di una supernova, che segna la fine della vita di una stella, ma solo di un’espulsione nello spazio dello strato superficiale di materiale accumulatosi sulla nana bianca, che, infatti, dopo l’esplosione, rimane integra, pronta ad accumulare nuovamente materiale dalla gigante rossa, ripentendo così il ciclo di esplosioni, che, per questo sistema stellare, avviene in media ogni 80 anni.

Come vedere l’esplosione

Durante l’esplosione, la luminosità della nova diventa paragonabile a quella della stella polare, rendendola visibile anche senza l’utilizzo di telescopi (ma solo nel periodo di massima luminosità, che durerà circa una settimana).
Per vederla basta volgere lo sguardo verso la zona in cui si trova la T Coronae, tra le costellazioni di Ercole e di Boote.

a cura di Alessia Milano

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