Strana luce avvistata nei cieli del Sud Italia: di che cosa si tratta?
L’avvistamento che si è avuto oggi da gran parte del sud Italia era il razzo vettore dei satelliti Starlink. Il 23 giugno 2024, alle 19:15, SpaceX ha lanciato un lotto di satelliti per la costellazione Starlink dal complesso di lancio 40 a Cape Canaveral, Florida, USA. pic.twitter.com/oHyOmAi0zL
— Dreamweaver (@hualapaian) June 23, 2024
L’insolito fenomeno osservato nel Sud Italia
Nella serata di domenica 23 giugno, i cieli del Sud Italia sono stati coinvolti in un curioso fenomeno luminoso: un alone bianco e bluastro con un punto più brillante al centro e una nuvola di luce più soffusa in alto a sinistra sono stati avvistati e immortalati da centinaia di fotografie e video, a cui sono ben presto seguite le ipotesi più disparate. Ma di che cosa si tratta realmente?
La spiegazione
Nonostante le numerose ipotesi, in realtà non c’è nulla di troppo misterioso o fantascientifico: l’insolito fenomeno che è stato osservato sembrerebbe essere dovuto al secondo stadio di un razzo Falcon 9 di Space X, lanciato alle ore 19.15 (ora italiana) da Cape Canaveral, in Florida, per portare in orbita 22 satelliti Starlink.
Molte delle foto visibili sui social mostrano, infatti, un grande alone tendente all’azzurro, dovuto ai gas espulsi dai motori, e un punto molto luminoso corrispondente proprio al secondo stadio. Quando viene effettuato un lancio di questo tipo, infatti, pochi minuti dopo la partenza, viene subito effettuata la separazione del primo stadio che torna a Terra.
Il viaggio dei satelliti prosegue quindi con il secondo stadio che, nel giro di una o due orbite, rilascia i satelliti per poi deorbitare (cioè rientrare verso terra). In questa fase viene rilasciato vapore acqueo e combustile che, ghiacciandosi a causa delle basse temperature, riflettono la luce del Sole, mostrando proprio il colore azzurrognolo osservato nei nostri cieli. Nei filmati è anche possibile notare la presenza di una piccola striscia di luce: in questo caso si tratta dei satelliti, appena rilasciati in orbita e proprio per questo ancora non distinguibili tra loro.
a cura di Giada Cacciapaglia